L’uomo del passato, che viveva immerso nella natura, assoggettato completamente alle sue leggi, era un attento osservatore dei fenomeni naturali. Esistono infatti innumerevoli testimonianze che mostrano con evidenza come, fin dalla preistoria, l’osservazione del cielo, della Luna e del Sole in particolare, sia stata utilizzata un po’ da tutti i popoli per la misura del tempo e per la determinazione dei calendari. Da sempre l’uomo, con consapevolezza via via crescente, ha saputo che dal Sole e dalla periodicità dei suoi spostamenti dipendono non solo il semplice alternarsi della luce e del buio, ma anche i cicli stagionali, la fertilità della terra, la vita animale e vegetale e quindi la possibilità stessa della sua sopravvivenza. Così la necessità di prevedere, se non di controllare, i ritmi giornalieri e annui della natura con cui doveva ogni giorno confrontarsi, lo ha spinto, nel corso della storia, a servirsi dei movimenti del Sole e dei corpi celesti per misurare il tempo. Ha fissato le date fondamentali del ripetersi ciclico delle stagioni, ed è stato in grado di organizzare attività come l’agricoltura, l’allevamento, i viaggi, la vita quotidiana. Il Sole ha due movimenti "apparenti" (apparenti perché in realtà essi dipendono dai movimenti della Terra): 1) un moto giornaliero di 15° ogni ora da Est verso Ovest, dovuto al moto di rotazione della Terra attorno al proprio asse 2) un moto annuale di 23,5° sopra l'equatore al solstizio d'estate e di 23,5° sotto l'equatore al solstizio d'inverno, dovuto al moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole con asse di rotazione inclinato rispetto al piano dell’orbita. |
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Nel corso dell’anno, cambiano sia l’altezza che il Sole raggiunge a mezzodì sia il punto dove sorge e tramonta sull’orizzonte: sorge esattamente ad Est e tramonta esattamente ad Ovest, descrivendo un arco diurno uguale a quello notturno solo agli equinozi (21 Marzo, 23 Settembre); sorge a Sud-Est e tramonta a Sud-Ovest, descrivendo l’arco più corto e basso dell’anno al solstizio invernale (22 Dicembre); sorge a Nord-Est e tramonta a Nord-Ovest, descrivendo l’arco diurno più lungo ed alto dell’anno al solstizio estivo (21 Giugno).
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